E dopo il secondo viaggio ecco il terzo.
Terzo Viaggio
In una sera di tiepida estate
ricordo Tallinn,
con il giorno che non vuole morire
un sole che tarda a coricarsi
come un vecchio ubriaco e ciarliero,
la luce timida dei lampioni spande
un trucco discreto e tenue
sul volto dei tuoi palazzi,
sulle panchine del parco i ragazzi
cantano canzoni di libertà e ridono,
certi di un futuro che non tarderà,
ricordo i miei vent’anni e Firenze
il parco, il letto d’erba e le stelle
le chitarre le promesse i giuramenti
cambieremo, cambierà, yesterday,
mi allontano discreto e lieve
i miei pensieri scricchiolano
sulla ghiaia dei vialetti,
il sole finalmente si è seduto
ha tirato la tenda, il vecchio dorme,
ma gli occhi dei ragazzi brillano
risplendono i visi,
le ragazze bionde offrono le bocche
ad un compagno,
il cuore ad un ideale,
avranno il tempo di sbagliare,
ci sarà poi un tempo per rimpiangere
forse per vincere.
Dopo i primi due viaggi verso il caldo Egitto questa volta il viaggio è verso la nordica capitale dell’Estonia.
Viaggi onirici o viaggi reali presentano quello che prova il viaggiatore con la farfalla.
Viaggi della mente o viaggi del cuore hanno lasciato il segno nell’autore per indurlo a scrivere questi versi.
Questa volta poi si paragona il viaggio in un luogo lontano con la propria vita giovanile nella città conosciuta, la meravigliosa Firenze.
Si tratta forse Firenze di una città oppure di un museo totale? Ogni sua strada rende viva la storia medioevale, moderna e contemporanea che l’ha percorsa. Perfino nelle sue botteghe si intravede la storia e anche negli odori dei suoi cibi, oggi li chiameremmo street food, ma per favore non facciamo paragoni eretici. Sembra quasi di poter imbattersi in Dante Alighieri oppure il Magnifico Lorenzo.
Vi ricordo che questa è la terza della quattro poesie che vi abbiamo promesso.
Per chi volesse vedere la prima, che contiene tutti i riferimenti guardate qui.
Buona lettura
Commenti