Settembre 2016

settembre 2016

Ecco una seconda poesia di Franco Faggi…. in questo testo, a confronto con il precedente, si possono già notare alcuni modi di esprimersi dell’autore, frasi e loro rimandi, o semplici parole, suoni, armonie naturali, colori, che in qualche modo, riecheggiano nel modo di esprimersi, la sua poetica.

 

 

Sul terminare di una sponda

o sul colmare di un colle, nel giorno di un esclamante sole

o nel lenire di una tiepida notte,

sento un coro muto, la rapsodia

che all’isola del cuore mi raggiunge

concorda in armonia le note,

in un liquido cristallarsi del fiume

nello schioccare di minuscole vele

nei sommessi gridolini delle foglie,

sfumato all’infinito mi giunge l’alito

di una stella lontana o di una Dea,

languida amante d’inestinguibile bellezza,

che nell’umidore di un bacio mi sussurra

mi detta nello sprofondare dei suoi occhi

innumerevoli universi manifesti,

io non voglio accartocciare il suonare

del suo respiro di caldo sparso

eppoi gettarlo nell’ombra delle zolle,

con cura lo piegherò in quattro e

lo conservo nella tasca del mio petto.

 

 

Franco Faggi

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